Perché la Carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti dell’Università degli Studi di Brescia è una grande vittoria?
Perché per la prima volta nella storia del nostro Ateneo vengono messi nero su bianco i princìpi che regolano la vita di noi universitari. Questo progetto risale al 2011, quando il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) aveva varato una Carta che regolava sempre i diritti e i doveri di tutti gli studenti d’Italia.
L’idea era che ogni Ateneo del nostro Paese ratificasse la Carta, al fine di creare una normativa omogenea in materia. Questa iniziativa, nata soprattutto in contrasto alla discussa legge Gelmini, venne accolta timidamente dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Universitaria, tanto che lo stesso Ministero elaborò una versione “edulcorata” del documento, esprimendo i diritti degli studenti in maniera poco decisa. Questo documento prese il nome di Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti. Da lì cominciò una stagione di discussione e confronto che portò effettivamente diversi Atenei a ratificare la Carta elaborata dal CNSU. Invece altri, come nel 2012 il nostro Ateneo, preferirono ratificare lo Statuto. Già all’epoca i rappresentanti di Studenti Per UdU – Brescia si opposero a questa decisione, preferendo di gran lunga la Carta. Nel frattempo, gli anni sono passati senza che ci furono evoluzioni significative a riguardo, tuttavia noi abbiamo continuato a credere nel progetto.
Finalmente, nel 2019 si è ripensato di portare la questione negli organi competenti, in occasione della revisione dello Statuto dell’Unibs. Tuttavia, anche la Carta ormai cominciava ad avere quasi dieci anni e molti dei princìpi enunciati meritavano di essere adattati anche in occasione delle evoluzioni recenti. Si è proposto, dunque, che il Comitato Partecipativo degli Studenti (CPS) cominciasse a curare una nuova versione, che fosse scritta con specifico riferimento all’Unibs. Perciò il documento doveva essere scritto da zero, sul modello di altri pochi Atenei che avevano avuto la stessa intuizione. I lavori in seno al CPS cominciarono già all’inizio dell’estate del 2019 per giungere poi a una prima bozza in ottobre. Da lì seguirono diverse sedute del CPS che avevano l’intento di analizzare articolo per articolo la Carta, proponendo modifiche e integrazioni. Una volta giunti a una bozza condivisa, il Presidente e il Vicepresidente sono stati delegati al fine di confrontarsi con le diverse personalità dell’Ateneo: dall’amministrazione ai professori, ai ricercatori al personale tecnico amministrativo. Dopo un attento lavoro di revisione, e tenendo conto delle varie osservazioni, il CPS ha approvato la stesura definitiva in data 9 ottobre 2020. A seguito della votazione, la Carta è stata portato in Senato accademico per la discussione finale. Purtroppo, l’emergenza Covid-19 ha rallentato ulteriormente i lavori, ma finalmente il 12 ottobre 2020 la Carta è divenuta ufficiale. Brescia può vantare così, come pochissime altre Università, un documento fondamentale, agile e attuale che però possa durare nel tempo. La versione ufficiale è presente sul sito dell’Unibs a questo link.
Per rendere ancora più fruibile il contenuto abbiamo deciso di realizzare una serie di brevi video per spiegarvi tutti gli articoli che potete trovare sulla pagina Facebook o nei nostri IGTV. Una vittoria storica, dunque, che per la prima volta racchiude in un solo documento i nostri diritti e doveri. A noi il compito di rispettare i nostri doveri, ma anche di fare valere i nostri diritti! Noi rappresentanti serviamo anche a questo.
LG
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